Tra moglie e marito...

Non è esagerato affermare che tutto sia nato con un matrimonio. Fin dagli inizi della storia dell’essere umano e del suo rapporto con Dio, molti fatti cruciali si siano svolti in un rapporto a due tra un uomo e una donna, sul fondamento di una coppia. Per come la racconta la Bibbia, infatti, la storia dell’uomo comincia con una costatazione di Dio Creatore: “Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda” (Gn 2,18). E’ un’affermazione importante per tutta l’antropologia biblica sia ebraica che cristiana. Per come è stato creato l’uomo e per il posto che gli viene assegnato nel cosmo, non è bene che egli sia solo. Nonostante l’abbondanza del creato, l’uomo ha bisogno sì di una compagnia, ma che le sia sostanzialmente simile e allo stesso tempo complementare: la donna appunto. 

Sfogliando ancora i libro del Vecchio Testamento, Dio sceglie di nuovo una coppia di un uomo e di una donna, per fondare la sua alleanza con il genere umano e dar vita ad una discendenza. Abramo - e sua moglie Sara - sono eletti come capostipiti della stirpe dei figli di Dio, anche se la cosa di per sé poteva sembrare abbastanza assurda: “Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. […] «C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio»” (Gn 18, 11-14). Così avvenne. I secoli della storia scorrono rapidamente insieme ai libri della Bibbia, ed ecco che compare di nuovo una coppia. Questa volta davvero speciale, con una missione non da poco: quella di accogliere e far crescere il Logos che si fa carne. Dio avrebbe potuto scegliere qualsiasi altro modo per far incarnare sui figlio nelle pieghe della storia, ma preferisce ancora una volta intervenire all’interno di un matrimonio, all’apparenza uguale agli altri. Un’unione che per essere celebrata ha avuto certo bisogno di un intervento divino, perché le cose sembravano mettersi male fin dall’inizio: “Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo»” (Mt 1, 19-20). 

In questo nostro viaggio immaginario tra il matrimonio e la storia della salvezza, non si può non fare tappa a Cana di Galilea. Qui il vangelo di Giovanni ci racconta di una grande festa che poteva durare anche giorni – come capitava al tempo - durante la quale il Figlio di Dio decide di manifestare per la prima volta la sua potenza. Non sembra essere un caso infatti se proprio durante le nozze di Cana, Gesù compie il suo primo miracolo a favore di due sposi novelli che grazie all’intervento divino salvano il loro banchetto di nozze: “Colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora»” (Gv 2,9). Il matrimonio non è solo questione di sentimento ma a volte anche di beghe legali. Lo sapeva bene anche Mosè che aveva previsto per la donna - ma non per l’uomo - un atto di ripudio. L’avvento di Cristo però aggiunge al matrimonio un qualcosa in più, che lo trasforma in una vocazione. 

È possibile divorziare, chiedono a Gesù alcuni farisei, per metterlo alla prova. “Non osi separare l’uomo ciò che Dio ha unito” è la risposta lapidaria di Cristo secondo cui ancora oggi, per la Chiesa Cattolica non si sciolgono i matrimoni, ma eventualmente si dichiarano nulli. Udite affermazioni così nette e perentorie da parte di Gesù, anche i discepoli cominciano a mormorare. Si fanno due conti in tasca, parlottando tra loro, ma alla fine non possono non chiedere a Cristo: “«Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca»” (Mt 19, 12).

15-02-2014 | 23:12