Se il Rock ha una storia, i Rolling Stones sono meta-storici, sono un mito fuor di metafora. Emblemi dell’impossibile, “macchine desideranti” lanciate alla massima potenza di giri, ricchissimi oltre l'immaginabile, adorati come dei da donne da sogno, plausibili in ogni situazione. Come la scorsa estate a Hyde Park.
Continua il lungo viaggio di Gustavo Marchesi alla scopereta della complessa personalità di Giuseppe Verdi. Oggi parliamo di moti risorgimentali. E della vita politica del Maestro.
Giuseppe Verdi era, come disse Cavour, una personalità di rilievo europeo. E aveva un concetto tutto suo di modernità. Partendo dalla musica. (Alcune immagini sono tratte da Verdi, di Francesco Barilli)
“E tu caro il mio gatto avrai la compiacenza verso le dodici di fare una corsa alla posta, così ti calerà un po’ quel ventraccio. (…) Fà preparare una buona cena, un buon fuoco, un buon letto. (…) Guarda che non abbia da bestemmiare perché divento col crescer degli anni sempre più furente. Una volta o l’altra già t’ammazzo”. Il mondo, il suo mondo di uomo, piccolo o grande, è anche specchiato in queste parole. Ma chi è che scrive?
Giuseppe Verdi, da adolescente, cadde in un fosso e restò traumatizzato dall'acqua. Storia di un'Aida mancata. Per colpa del mare (con alcune immagini tratte da Verdi, di Francesco Barilli).