Sommi

Aldo Busi e le vacche amiche

Quando si reinventa una lingua, quando la letteratura prende dimensione dal suo stile e le parole diventano preziosi fendenti contro ogni luogo comune, caricando il loro portato semantico di nuovo significato, ecco, allora la storia che si racconta diventa un mero pretesto. Quello che fa Aldo Busi nel suo ultimo "Vacche amiche", uscito per Marsilio.

02-04-2015 | 14:39

I meravigliosi 90 anni del "New Yorker"

Proprio oggi, novant'anni fa (21 febbraio 1925), usciva il primo numero del "New Yorker", la "rivista delle riviste". Le firme che hanno scritto e scrivono su questo weekly mettono i brividi: da Truman Capote a Tennesse Williams, da J.D. Salinger a John Cheever fino a Woody Allen. Novant'anni spesi a dettare il ritmo al pensiero libero. Con le copertine che erano, e sono, vere e proprie opere d'arte. E con quel dandy di nome Eustace Tilley che non le ha mai davvero abbandonate.

21-02-2015 | 14:35

I due volti di Alighiero

Sono passati vent'anni dalla morte di Alighiero Boetti, uno dei più originali – e forse illustri – esponenti dell'arte italiana della seconda metà del Novecento. Unico e inimitabile, estroverso e introverso, sciamano e showman, Boetti mostrava il doppio che è in ognuno di noi. Un libro di qualche anno fa, quasi introvabile, ne racconta l'estro.

06-10-2014 | 00:56

Tavecchio tra banane e pedigree

Crediamo in fiducia che Carlo Tavecchio non sia razzista – nonostante l’accoppiata banana-pedigree uguale scimmia, o insomma animale – ma ci chiediamo cosa sarebbe accaduto in qualsiasi altro Paese, e non solo tra quelli a democrazia compiuta, dopo queste parole? Facile, sarebbe stato accompagnato alla porta dalla federazione con un “grazie, le faremo sapere”. Invece in Italia no, anzi. Ecco 10 motivi per i quali non dovrebbe fare il presidente della calcio italiano.

01-08-2014 | 15:02

Il comandante senza vergogna

Ora dobbiamo anche vedere il comandante Schettino a una festa "in bianco" a Ischia – che nella scala antropologica della micro-borghesia italiana sta un gradino sopra alla festa in pareo – con signore dal sorriso disarmante che si fanno fotografare al suo fianco. Difficile dire se sia peggio lui, con quell’espressione senza vergogna, senza ritegno, abbronzato come un attempato vitellone di Rimini, o siano peggio le due “sciure” che col nostro si fanno un selfie di ricordo. Cosa diranno le due gentildonne quando faranno vedere la foto ai loro amici o ai loro figli?

25-07-2014 | 00:43

Ecco chi ci ha fatto vincere il mondiale

A Sky sport c'è un giornalista capace di raccontare il calcio meglio di chiunque altro: si chiama Federico Buffa. Un racconto che, lasciando sullo sfondo l'aspetto tecnico, indaga sulle storie in quanto tali, fatte di uomini prima che di sportivi. Ricorda alcuni grandi maestri del passato. E ci fa essere orgogliosi nonostante le figuracce della nostra Nazionale.

14-07-2014 | 18:19

L'infantilismo dell'uomo moderno

Secondo Witold Gombrowicz, uno dei massimi scrittori polacchi del XX secolo, l’uomo moderno è affetto da una grave malattia che si chiama infantilismo. La sua opera, una satira continua nei confronti della società, è stata capace, sulla traccia di Rebelais e Cervantes, di trattare temi esistenziali e filosofici con leggerezza e provocazione.

17-06-2014 | 09:14

La libreria più bella del mondo

Forse non è la più bella sotto il profilo estetico, però la Shakespeare & Co. di Parigi è sicuramente la libreria con la storia più affascinante del pianeta. Venne aperta da Sylvia Beach, l'editrice di Joyce, e poi rilevata da un coraggioso ragazzetto americano che portava il cognome di un grande poeta. Meta di pellegrinaggio per tutti i grandi della letteratura. Ancora oggi ospita chiunque a dormire gratuitamente tra le sue mura. Perché dietro ogni straniero "può nascondersi un angelo".

04-06-2014 | 14:08

Ricordando Mario Monicelli

Oggi il grande regista avrebbe compiuto 100 anni. Paolo Villaggio lo ricorda a modo suo. Raccontando le cene a casa di Ugo Tognazzi insieme a Vittorio Gassman, Adolfo Cieli, Luciano Salce e altri mostri sacri del cinema italiano. Tognazzi era un cuoco che amava sperimentare. E che teneva molto al giudizio dei suoi ospiti. Monicelli, anche in questo caso, era il più risoluto.

14-05-2014 | 01:26

Pagine