Italiani

Do iu spic inglisc?

«Abbiamo avuto pessimi insegnanti». Verissimo, sono gli stessi, o una continuazione degli stessi, che ho avuto anch’io. Ma le sei lingue che parlo, leggo e scrivo le ho imparate per volontà di comunicazione, curiosità e conoscenza. Le ho imparate vivendo, leggendo, scrivendo, viaggiando e trombando. Per volontà, o forse meglio, per intenso fisico piacere di conoscere il vasto e splendido mondo.

05-01-2015 | 20:30

Quelle tristi lacrime televisive

Ci sono italiani che non piangono. Che non piangono per tv, intendo. Madri, padri, fratelli, sorelle di persone rapite, la cui vita è a forte rischio, che evitano il più possibile di apparire per televisione. E se questo accade, non lacrimano, non urlano, non sventolano tricolori, non si inginocchiano, non singhiozzano tra le braccia di ministri. E non supplicano, alternativamente, la Madonna e padre Pio.

17-09-2014 | 14:03

Contro "cioè" e "praticamente"

Sono sopravvissuto alla «misura in cui», grazie al cielo defunta. Ho resistito, intatto nella mente ma desolato nel cuore, alla lebbra del «cioè». Ma credo che soccomberò alla metastasi del «praticamente». «Praticamente io sono di Milano, ma praticamente cioè...» – il «cioè» ritorna e si agglutina a «praticamente» – «vivo praticamente a Rho».

22-08-2014 | 10:08