Cappuccetto Rosso deve morire /6
Sesta puntata del romanzo d'appendice dei Fiori del male. "Renato Seppi era un avvocato che, andato in pensione, non si era rassegnato a starsene a casa a scrivere articoletti...".
Sesta puntata del romanzo d'appendice dei Fiori del male. "Renato Seppi era un avvocato che, andato in pensione, non si era rassegnato a starsene a casa a scrivere articoletti...".
Quarta puntata del poliziesco inedito di Antonio Romano. "Il Commissario non amava essere disturbato quando mangiava perché era allora che pensare gli veniva meglio. Amava mangiare e pensare, non chiacchierare. Tantomeno con uno sconosciuto."
Terza puntata del romanzo poliziesco inedito scritto da Antonio Romano. "Questi adepti sono persone d’infinita tristezza: parodie di esseri umani prive di ogni senso della realtà".
Non si può non amare, anche disperatamente, e non commuoversi di fronte alle storie del protagonista Libero Marsell e della sua educazione sentimentale. Un percorso articolato tra le stagioni della vita e due mondi separati: Parigi e Milano. Ecco l'ultimo, imperdibile romanzo di Marco Missiroli "Atti osceni in luogo privato" uscito per Feltrinelli.
Seconda puntata del romanzo poliziesco inedito scritto da Antonio Romano. "La prima impressione che ricavò dal colpo d’occhio fu di disordine. Non solo un disordine degli oggetti, ma anche un disordine di idee, come se tutto il subbuglio fosse fuori luogo o almeno fosse fuori luogo un elemento solo di quel subbuglio".
"Cappuccetto Rosso deve morire" è il romanzo d'appendice scritto da Antonio Romano per il nostro sito. Un "feuilleton" poliziesco che proporremo a puntate ogni domenica. Questa è la prima puntata, con tanto di presentazione dei personaggi. "La donna di servizio entrò nella stanza e vide il corpo riverso sul pavimento immerso nel sangue...".
Quando si reinventa una lingua, quando la letteratura prende dimensione dal suo stile e le parole diventano preziosi fendenti contro ogni luogo comune, caricando il loro portato semantico di nuovo significato, ecco, allora la storia che si racconta diventa un mero pretesto. Quello che fa Aldo Busi nel suo ultimo "Vacche amiche", uscito per Marsilio.
La storia della Sicilia è la storia di una mancanza, e tutto il suo racconto quindi è il racconto di una nostalgia. Per giungere a questa purezza, gli scrittori siciliani hanno dovuto distruggere il senso della storia. Così, mentre Manzoni e Nievo vedono nella storia il compimento di un cammino, De Roberto scrive che "la storia è monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi".
Il conversatore sa che i fantasmi sono uno scherzo della memoria: in una casa il cui abitante é morto da poco si sente ogni genere di scricchiolio e cigolio. Ma é solo un effetto della memoria, perché i normali rumori, prima attribuibili a qualcuno, ora sono altrettanti fantasmi che aleggiano nella nebbia dell’automatismo.
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