Paura e delirio in Godzilla

Sosteneva Tiziano Terzani, che dedicò la sua vita a raccontare l'Asia, ma che ebbe sempre un rapporto molto conflittuale col Giappone e i giapponesi, che il popolo del paese del Sol Levante odia così tanto sé stesso da aver trovato nei film catastrofici una valvola di sfogo e un efficace metodo di esorcismo alla sua brama segreta di vedere le proprie città distrutte.

La saga di film catastrofica giapponese per antonomasia è quella di Godzilla, mostro dalla fattezze di gigantesco dinosauro, che col film di quest'anno, uscito nel sessantennale del capostipite della serie, sta letteralmente spopolando nei cinema di tutto il mondo. Godzdilla nella versione americana con la quale lo abbiamo conosciuto anche in Europa, Gojira  ゴジラ in quella giapponese, parola macedonia che combina la parola occidentale gorilla con quella giapponese kojira, cioè balena, è da più di mezzo secolo la più evidente allegoria di tutte le paure giapponesi, ed è divenuto un'icona cinematografica così importante a livello planetario, che gli è stata persino dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame, come si trattasse di un attore in carne ed ossa.

La saga di Godzilla, iniziata in piena era postatomica col primo film del 1954, si compone di ben 30 pellicole, 28 “originali” ovvero prodotte dalla giapponese Toho e 2 “apocrife” made in USA. Questa saga, i cui episodi sono presentati in modo nemmeno troppo lineare, vedono il mostro rettiloide per antonomasia distruggere Tokio decine e decine di volte, scontrarsi o combattere a fianco con altre creature gigantesche e mostruose chiamate in giapponese Kaijū 怪獣 , letteralmente “strane bestie”. Lo stesso Godzilla nel corso dei film a lui dedicati, da Nemesi del popolo giapponese negli anni '50, ne diviene quasi il protettore dagli attacchi degli altri mostri in quelli degli anni '60 e '70, per poi ritornare ad essere un distruttore nel decennio successivo e di nuovo un protettore dell'umanità nell'ultimo film di quest'anno.

Godzilla “nasce” nel 1954 in concomitanza con la nascita del Giappone moderno, figlio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, dell'occupazione americana e della straordinaria modernizzazione tecnologica del dopoguerra. Non per nulla Godzilla originariamente è un dinosauro di una specie sopravvissuta all'estinzione, che viene investito dalla radiazioni di un test atomico americano in un'isoletta del pacifico, e come la nazione che rappresenta, le radiazioni nucleari non solo non lo uccidono, ma lo fanno crescere a dismisura e lo rendono fortissimo. Proprio per il fatto che le radiazioni lo hanno modificato nella sua più intima essenza, questo mostro goffo e gigantesco, che vive e si sposta nelle profondità oceaniche, inizierà subito a cercare altre fonti di radiazioni nucleari delle quali nutrirsi, e diventare, film dopo film, sempre più enorme e forte.

Oltre ad essere un concentrato delle paure giapponesi, dai terremoti, all'incertezza legata a usi bellici e pacifici dell'energia nucleare, agli tsunami, all'invasione straniera che arriva dal mare, il lucertolone nipponico rappresenta anche la grande capacità del popolo giapponese di risorgere sempre più prospero e vigoroso dalle proprie ceneri, di imparare la lezione dalla sconfitta e di imitare il proprio nemico, cioè il Kaizen 改善 , il principio del miglioramento continuo che è alla base del sistema produttivo nipponico.

Di certo saranno prodotti molti altri film su Godzilla, ma possiamo stare certi che questa icona mediatica dall'alito atomico, alta più degli imponenti grattacieli di Tokyo, continuerà a rappresentare col suo mito di celluloide, la forza, la combattività ma anche la gentilezza e la perseveranza del popolo giapponese dell'età contemporanea.

 

 

05-06-2014 | 14:56