Eduardo De Filippo vs Carmelo Bene
«Ma tu li hai fatti i soldi con il teatro?»
«No, non li ho fatti ancora, non credo si possano fare con il teatro»
«Male, allora vuol dire che sei un cretino»
Questo scambio di battute ebbe luogo molti anni fa a Roma, sul terrazzo della casa di Elsa Morante, tra due protagonisti del teatro italiano: uno - Eduardo De Filippo - affermato e con i soldi, l'altro - Carmelo Bene - non ancora affermato e senza soldi. Eduardo e Carmelo si conobbero negli anni Sessanta, quando il grande drammaturgo e attore napoletano andava a vedere gli spettacoli che il giovane CB faceva nelle cosiddette "cantine" romane. Fu così che nacque tra i due un rapporto di amicizia e stima professionale: CB considerava Eduardo un grande attore (mentre aveva simpatie molto meno marcate per la sua produzione drammaturgica), ed Eduardo diceva di Bene che era «uno dei pochi che dicono qualcosa e non si limitano a emettere suoni». Nella sua autobiografia Sono apparso alla Madonna CB dedica a Eduardo un intero capitolo, nel quale tra le altre cose parla di quella volta che il critico teatrale de L'Espresso Nicola Chiaromonte organizzò una specie di incontro/confronto sul teatro tra Bene, Eduardo e Vittorio Gassman: secondo Bene, durante l'incontro Chiaromonte tentò di fomentare delle polemiche di veduta sul teatro tra i tre attori, ma più i tre discutevano e più andavano d'accordo... A un certo punto Chiaromonte chiese a Eduardo: «Cosa si può fare per l'attore?», ed Eduardo rispose: «Complicargli la vita». Proprio a proposito di questa risposta di Eduardo, sempre in Sono apparso alla Madonna Bene sostiene che «Eduardo è un maestro nel prepararsi di continuo intralci e trabocchetti in scena. La sua tanto decantata drammaturgia altro non è che questa trappola immane che impegna le prove all'obbligo di districarsi, di fuoriuscirne».
Fin dai primi tempi della loro frequentazione cercarono di lavorare insieme, ma purtroppo i primi progetti che idearono non videro mai la luce: un film tratto da La serata a Colono della Morante e un Don Chisciotte televisivo che avrebbe dovuto avere CB come autore e regista ed Eduardo nel ruolo del protagonista, oltre al clown sovietico Popov nel ruolo di Sancho Panza; addirittura, avrebbe dovuto partecipare anche Salvador Dalì, con il compito di dipingere dal vivo le visioni di Don Chisciotte. Nonostante la grandissima qualità dei nomi coinvolti e la disponibilità di Dalì, il Don Chisciotte fu bocciato dai dirigenti della Rai (che inizialmente avevano dato l'ok) perché a loro giudizio si trattava di un progetto "impopolare".
Passarono più di dieci anni prima che Eduardo e CB riuscissero finalmente a lavorare insieme: nel 1981 misero in scena un recital "doppio", nel quale Bene proponeva al pubblico la sua Lectura Dantis ed Eduardo recitava le sue poesie. Nel biennio 1981-82 il recital fu portato in tournée in diverse città, e fu proprio durante quella tournée che si consumò la spaccatura tra Eduardo e CB: a quanto pare alla base della rottura ci furono questioni contrattuali ed economiche, che spinsero i due a litigare e a troncare un'amicizia che durava da una quindicina d'anni.
Ma Bene non fu amico solo del grande Eduardo De Filippo, lo fu anche di suo fratello, il grande Peppino De Filippo. Nel libro Vita di Carmelo Bene CB afferma che tra i due preferiva come attore proprio Peppino (con il quale non lavorò mai), definendolo «Il più grande interprete italiano della farsa, superiore anche a Totò» (va però tenuto presente che la Vita di Carmelo Bene fu scritta e pubblicata successivamente alla rottura con Eduardo); nello stesso libro l'artista salentino afferma altresì che si adoperò molto per fare in modo che i due fratelli si riappacificassero, senza però riuscirci.
In conclusione, un consiglio per i lettori: se volete approfondire il rapporto CB-Eduardo, andate a cercare in rete il video dell'incontro che i due fecero nel 1982 con gli studenti del corso di Drammaturgia che Eduardo stava tenendo presso l'Università La Sapienza di Roma, contiene molti spunti interessanti e anche divertenti.