Bene

Da giovani incendiari, da vecchi pure

Da giovane incendiario, da vecchio pompiere, sostiene la saggezza popolare. Nel riepilogare le vicende artistiche di due giganti del ‘900, quali “il pictor optimus” Giorgio de Chirico e “la macchina attoriale” Carmelo Bene, questa pedante sentenza si dovrebbe correggere così: da giovane incendiario, da vecchio Classico.

10-10-2016 | 18:59

Eduardo De Filippo vs Carmelo Bene

«Ma tu li hai fatti i soldi con il teatro?», «No, non li ho fatti ancora, non credo si possano fare con il teatro», «Male, allora vuol dire che sei un cretino». Questo scambio di battute ebbe luogo molti anni fa a Roma, sul terrazzo della casa di Elsa Morante, tra due protagonisti del teatro italiano: uno - Eduardo De Filippo - affermato e con i soldi, l'altro - Carmelo Bene - non ancora affermato e senza soldi. Dopo quello con Gassman ora Chiocchia ci racconta il rapporto di CB con un altro gigante della cultura italiana.

18-04-2015 | 11:39

Carmelo Bene in libreria

Oggi parleremo di due libri dedicati a Carmelo Bene di recente pubblicazione. Il primo, scritto da Marco Sciotto ed edito dalla “Villaggio Maori Edizioni” di Catania, si intitola "Un Carmelo Bene di meno. Discritture di Nostra Signora dei Turchi". Il secondo libro si intitola "L'ultimo trovatore. Le opere letterarie di Carmelo Bene". Scritto da Simone Giorgino e pubblicato dalla casa editrice “Milella” di Lecce.

12-12-2014 | 13:40

Un Carmelo di meno

Carmelo Bene e il cinema, un rapporto di odio e amore. L'idea di cinema del genio di Otranto si basava su una profonda avversione per il cinema "narrativo", cioè tutto quel cinema che si limita "banalmente" a raccontare storie, di qualunque tipo esse siano. Per Carmelo Bene il cinema non doveva limitarsi a riprodurre e descrivere la realtà, ma farsi esso stesso "produttore" di realtà.

28-10-2014 | 12:56

Pinocchio sottratto a Collodi

Pinocchio rappresenta - insieme ad Amleto, Salomè e all'opera poetica di Vladimir Majakovskij - una delle "ossessioni" preferite di Carmelo Bene. Nelle sue mani diventa il simbolo di un processo di crescita "civile" e in quanto tale crudele e addirittura tragica, perché sancisce il passaggio dalla condizione inorganica, pre-umana e felicemente irresponsabile e spensierata del burattino di legno, alla condizione del bambino in carne e ossa. Destinato a diventare un adulto "maturo".

27-08-2014 | 23:55