I calamaretti come la Apple
Calamaretti ripieni di verdure e crostacei
Romano – Viareggio (LU) – Chef Franca Checchi
Nel 1976 Wozniak e Jobs fondano la Apple. Una donna viene per la prima volta ammessa all'Accademia di West Point. Decolla il Concorde (che già da parecchio non c’è più). E' messa in produzione la prima stampante laser. Sempre nello stesso anno esce “Il Gene Egoista”, nel quale Richard Dawkins, l’autore, si lancia a dire che “L'universo è popolato da cose stabili, una cosa stabile è un insieme di atomi che è abbastanza permanente o comune da meritare un nome". Per avvicinarci all’obiettivo facciamo un passo indietro al 1825 col nostro ‘fisiologo del gusto’ Brillat-Savarin: "La scoperta di un piatto nuovo è più importante per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.”. Ora senza saltare ad affrettate sconclusioni chiediamoci quanti cuochi o cuoche abbiano lasciato una loro traccia nella cucina italiana con un ben identificato piatto, in continuità di nome, immagine, sapore per quasi quarant’anni. Credo ben pochi. A Viareggio, da Romano, Franca Checchi fa i suoi “Calamaretti ripieni di verdure e crostacei” giusto dal ’76. Immancabili, per soavità di consistenze, distinzione e nettezza di sapori. L’idea è semplice, la realizzazione, per selezione d’ingredienti e tecnica compositiva, unica. Precisione digitale? No, di più, non dimentichiamocelo, anche ne fosse rimasta solo un’ombra, avete mai visto cos’è stata la gioielleria estrusca?
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