Il Paradiso a portata di clic
Quando Napoleone inventò e introdusse in tutta Europa le anagrafi non pensava certo alla salvezza delle anime dal supplizio eterno. Conoscere, organizzare e tenere sott’occhio la popolazione: questi gli scopi originari dello stato civile, dove ancora oggi vengono raccolti nomi, cognomi, date di nascita e di morte, matrimoni. Ma i pesanti libroni impolverati da qualche tempo e grazie alla rete, possono anche portare in paradiso coloro che in terra furono lontani da Dio. Sempre per chi ci crede, si intende.
Ne sono fermamente convinti i seguaci della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, comunemente conosciuti come Mormoni. Nonno Peppino non era mormone quindi condannato all’inferno? E che dire della lontana zia Antonietta socialista convinta? Nessun problema. Per Joseph Smith Jr, fondatore nel 1830 negli Stati Uniti della chiesa mormona, ogni fedele può salvare i propri avi miscredenti facendosi battezzare al loro posto e garantendogli così l’accesso in paradiso. Quante volte? Infinite volte se serve. Piccolo problema: va dimostrato con matematica certezza che tizio o caio per cui ti fai battezzare sia davvero un membro del tuo albero genealogico. Ed ecco che Napoleone e le sue anagrafi possono tornare decisamente utili.
Da molti anni, i seguaci di Joseph Smith vanno a caccia in ogni angolo del mondo di certificati anagrafici, date da incrociare, nomi e cognomi da catalogare minuziosamente. E dove gli archivi non sono mai arrivati come nelle sperdute tribù africane, basta anche la tradizione orale. Sono arrivati anche in Italia. Infatti da qualche anno, grazie ad una convenzione col Ministero dei Beni Culturali, girano lo stivale armati di moderni e costosi scanner per copiare pagina per pagina tutto lo stato civile italiano, dalla sua nascita fino a settanta anni fa, limite imposto dalla legge per il segreto archivistico. Copiano tutto lasciandone gratis una copia allo Stato. Un lavoro immane e costosissimo se solo per l’Italia la chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni ha stanziato qualcosa come 25 milioni di euro; che il nostro ministero, perennemente in bolletta, ha accolto come manna dal cielo.
Il lavoro di scannerizzazione è quasi completo ed è già possibile – in maniera totalmente gratuita – fare una ricerca genealogica per sapere se il famoso nonno Peppino fosse nato e morto davvero in quel posto. O se la socialista zia Antonietta si fosse sposata prima o dopo aver messo alla luce il suo primogenito. E soprattutto dimostrare così che i due siano davvero tuoi avi. Se è provato con certezza che sono tuoi lontani progenitori, basta farti battezzare al loro posto e i due sono salvi.
Sì, ma dove è possibile consultare tutto questo materiale? Non certo in Italia.Almeno in teoria, infatti, questa gran mole di dati dovrebbe essere consultabile anche da un portale on line del Ministero de Beni culturali. Il sito esiste (www.antenati.san.beniculturali.it) ed è stato battezzato con poca fantasia “Antenati”. Ma la piattaforma del ministero, con italica lentezza, non fa altro che caricare e rendere consultabile ciò che riceve dal cervellone della Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Ma da dove arrivano tutti questi dati?
Per scoprirlo bisogna recarsi – almeno virtualmente – a Salt Lake City, nello Utah e accedere al sito familysearch.org: qui si entra nella più grande biblioteca genealogica al mondo dove vengono conservati i dati anagrafici dei cittadini di più di 110 paesi. Una mole di materiale enorme e forse inquietante che solo per l’Italia conta più di 14 milioni di documenti non solo conservati ma anche indicizzati. Sì, perche i mormoni godono di una rete internazionale di volontari che con santa pazienza incrociano nomi e dati. Così, senza che tu ne sappia niente, a Oslo, come a Sidney un moderno certosino mormone compila l’albero genealogico della tua famiglia. E con buona pace di Napoleone, anche nonno Peppino e zia Antonietta potranno andare in paradiso.