La fruttata silhouette femminile
Un succoso cesto di frutta e via: shopping di mele pere banane per ridefinire ex novo la silhouette femminile e rivoluzionare in toto il guardaroba stagionale. È un polposo tripudio botanico il pratico manuale Vestiti con stile (Kowalski, pp. 176, euro 14, foto in basso), approntato con sobrio appeal dall’eclettica coppia di coniugi Antonio e Roberta Murr: una carriera ventennale di fashion consultant e personal shopper, poi stylist protagonisti di Buccia di banana, programma di moda condotto dalla giornalista Giusi Ferré (germogliato dalla sua omonima rubrica su Io donna, settimanale del Corriere della Sera) in onda sull’emittente televisiva Lei (RCS MediaGroup ma canale Sky) e trasmesso anche da La7d. L’avveduta guida si squaderna come un verace vademecum atto amappare, attraverso un accurato body check-up delle rotondità muliebri, tre tipologie standard della corporeità femminea, suggerendo come celare fastidiosi difetti estetici, focalizzando l’attenzione su tangibili pregi sensuali: tutto graziosamente ornato dei deliziosi disegni di Maria Angelica Quattrini (immagine in basso).
Così la squadrata “donna mela” - pressoché totalmente sguarnita di punto vita, per dimensione uguale a spalle e bacino, come Edwige Fenech e Catherine Zeta-Jones - dovrà nascondere la mascolinità del tronco ed esaltare gambe slanciate e décolleté più o meno rigoglioso, indossando camicie con scollo a V, giacconi corti sopra le anche, cappottini leggermente svasati, vesti taglio impero, sottane al ginocchio, calzoni dritti. Invece la sinuosa “donna pera” alla Sophia Loren o Jennifer Lopez - contrassegnata da una florida fisicità mediterranea con spalle strette, fianchi ampi e pronunciati e lato B alquanto prosperoso - bilancerà nuance chiare per la parte superiore e scure per quella inferiore, ridistribuendo proporzione con trucchi ottici e armonizzando la figura con una delicatezza rétro: golfini e twin set, giacche con flying shoulders (maniche dalle spalle alate), cinture a strizzare il girovita, trench e redingote avvitati, ponchos e mantelline, abitini a ruota, gonnelline a palloncino, pantaloni morbidi e fluidi. Infine la spigolosa “donna banana” – caratterizzata da fattezze asciutte e completamente sprovvista di curve flessuose, come Audrey Hepburn (foto in alto) e Catherine Middleton - necessita di un look movimentato ad hoc, tutto acceso e fantasioso per distrarre dalle secche forme androgine: stampe floreali e righe orizzontali, colori fluo a go-go, geometrie e asimmetrie, ricami borchie ruches pizzi paillettes, gilet, maxi cardigan, maglie a pipistrello, tubini pepli kimono, minidress e minigonne, shorts e skinny pants.
Insomma, i poliedrici Murr, periti consulenti d’immagine, prospettano unludico excursus stilistico infarcito di ammonimenti motivazionali per sbaragliare le crisi dubbiose dinnanzi allo specchio mattutino e di spedite incursioni nell’armadio tra obbligato riordino organizzativo ed esortata presenza di capi must. Aveva ragione Chaja Rubinstein (1870-1965), imprenditrice polacca fondatrice del colosso cosmetico Helena Rubinstein: “Non esistono donne brutte, solo donne pigre”. E allora: un po’ d’impegno, qualche savio consiglio et voilà, madame, che charme!