Ricordo di Giorgio Morandi
La sua casa mi ricordava moltissimo quella di mia zia Onorina a Suzzara. Finestre chiuse per tenere fuori il caldo e il mondo, solo il tic-tac del pendolo. Tutto era immobile. Nel suo studio si poteva comprendere il significato metafisico della polvere. Teneva appeso nella camera da letto un bellissimo disegno di Seurat.
08-04-2014 | 14:09
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