Parlare di fede e religione senza risultare dogmatici o anche solo pedagogici è da sempre un'impresa complessa, facilmente assimilabile ad un esercizio di studio, se va bene, o di retorica, nella maggior parte dei casi. Ma Ang Lee sovverte questa idea e lo fa lui, il miracolo, senza scomodare iconografie o certezze apocalittiche.
Lui, così diverso, così divertente, quando parlava col suo misterioso pianeta mi faceva da ninna nanna e mi prometteva che qualcosa di magico e misterioso puoi trovarlo sempre, anche dietro una vecchia televisione a manovella. E allora dormivo meglio.E chissà quanti bambini a naso in su come me ansiosi di scommettere che, prima o poi, la magia si sarebbe manifestata nelle nostre vite.
Questa meraviglia vintage si può a buon diritto considerare il primo film di successo sui supereroi, che apre la strada ai tanti che verranno dopo. Ma nessuno, inclusi i sequels dello stesso, avrà mai più l'allure ingenuamente strepitosa di questo. Superfluo raccontarne la trama di Superman, arcinota, utile invece zoomare sul perché debba diventare un neoclassico, soprattutto sugli scaffali degli bambini.
Meglio Maradona o Messi? La domanda rincorre da tempo tutti gli appassionati di calcio del pianeta. Forse la sconfitta di ieri dell'Argentina contro la Germania non ci regalerà una risposta definitiva. Ma ci dice che per entrare nella leggenda bisogna avere "quel qualcosa in più" che Maradona aveva. E che Emir Kusturica ha provato a raccontare in un suo film di qualche anno fa. Riproponiamo lo scritto di Paola Veneto. Perfetto per l'occasione.
Chiunque conosca la produzione cinematografica del geniale e stupefacente Matteo Garrone, sa che deve aspettarsi non pochi pugni nello stomaco. Questo è un film sull’amore e sul danno che può provocare se rimane un’icona non supportata dalla maturità psichica ed emotiva.
Questo film racconta una storia di sradicati, di vite spazzate dal vento del bisogno e del destino. Che però, nonostante la matrice che le accomuna, sono terribilmente diverse. Oriente e Occidente faccia a faccia. Ognuno con le proprie ferite.
Precious è un'adolescente obesa e semianalfabeta. Ha una madre psicopatica e abusante in ogni senso immaginabile. Violentata sin da piccolissima dal padre, le nasce una bambina con la sindrome di Down. Un film sulla disgrazia? No, sulla forza di reazione.
Anna Magnani ne "La sciantosa" è il cinema alla sua ennesima potenza. Un'interpretazione memorabile in un cinema che stava cambiando, lasciandosi il Neorealismo alle spalle. Un film da vedere e rivedere cantando con la sua protagonista. E amandola con i suoi stessi, incredibili occhi.
Una coppia apparentemente normale vive a New York. A stravolgere il quadro senza sbavature di un quotidiano moderno e metropolitano, giunge una gravidanza inaspettata, che li indurrà a lasciare la metropoli per la più tranquilla provincia. E lì cominceranno i guai.
Protagonisti di Vodka Lemon di Hiner Saleem sono Hamo e Nina. Incontratisi sulle tombe dei rispettivi coniugi vengono folgorati da un sentimento candido e trascinante, come fossero due ragazzini. Nonostante i drammi e le miserie che entrambi devono fronteggiare, si innamorano in questa Armenia post comunista dove la neve sembra l'unica cosa certa dall'oggi al domani. Insieme alla povertà.
Siamo nel 1964 in una chiesa cattolica del Bronx. Da una parte c'è Meryl Streep, una suora severissima che dirige il settore scolastico. Dall'altra Philip Seymour Hoffman, un prete insegnante al passo coi tempi. In mezzo a loro un atroce dubbio: un presunto abuso subìto da un ragazzo di colore.
Da un paesaggio surreale, duro e splendido, prende vita una storia fra le più visonarie e suggestive del cinema di fine anni ottanta. Ci troviamo nel cuore del deserto del Mojave, a qualche centinaia di chilometri da Las Vegas, dove il blu del cielo è blu da far male e il giallo della terra brucia anche solo a guardarlo. Nel mezzo di questo immenso paesaggio silenzioso, c'è il Bagdad Cafè, gestito da Brenda, una rude afroamericana, e dal suo piccolo circo di parenti e amici, più o meno disgraziati o bizzarri.
"In the mood for love" è un capolavoro raffinatissimo intriso di colori forti. Un'opera di Wong kar-Wai unica nel suo curriculum cinematografico. Due coniugi traditi - dai rispettivi coniugi, che hanno una relazione - si avvicinano ma senza amarsi mai. Perché a volte, l'amore, quello vero, è bello anche se infelice.
"Segreti e bugie" il capolavoro di Mike Leigh affronta il tema della famiglia. Che molto spesso è sinonimo di "non detto". Soprattutto se i segreti - e le bugie - hanno a che fare con i sentimenti più profondi.